Chi Sono

Simona, mamma e Doula in continua evoluzione.

Sono sempre stata attratta e affascinata dai pancioni e dalle donne incinte e ho sempre desiderato poter diventare mamma.

La mia prima esperienza con la maternità, a dire il vero non è stata proprio positiva.

Ero adolescente e nonostante le dovute precauzioni, sono rimasta incinta.

E ho scelto di non portare avanti la gravidanza.

Una scelta non leggera, seppur consapevole, che mi ha portata a disconnettermi sempre di più dal mio corpo, dalla mia ciclicità e dal mio Femminile.

E la sola idea di aprirmi con qualcuno che non fosse il mio compagno di allora mi metteva a disagio.

Ma poi, a distanza di anni – parecchi per la verità – ascoltandomi, ho deciso di chiudere quella relazione – che mi faceva sì sentire al sicuro, ma mi ancorava a un’immagine di me in cui non mi riconoscevo più – e aprire il mio cuore a Gabriele, mio marito e il papà dei nostri figli.

Non ho sempre pensato di partorire al di fuori dell’ospedale, anzi, inizialmente pensavo che partorire nello stesso ospedale in cui avevo affrontato l’intervento per l’IGV potesse essere un’occasione per me di “riscatto” e rinascita.

Eppure dentro di me continuava a farsi strada una vocina che mi rimandava al parto in Casa, ma non gli ho mai dato troppo peso, almeno fino a quando un’amica ha parlato delle Case Maternità – di cui noi non avevamo mai sentito parlare prima – ovvero delle strutture a conduzione ostetrica e non medicalizzate.

Con questo spunto, che ha acceso la scintilla in me, ho iniziato a fare ricerche e informarmi in modo più approfondito sulla figura dell’ostetrica e sulla fisiologia della nascita e del periodo primale.

Così è iniziato il percorso che mi ha aiutata a fare luce e guardare da una nuova prospettiva i condizionamenti culturali legati alla gravidanza e al parto che ancora oggi sono radicati nella nostra società. Primo fra tutti che la gravidanza NON è una malattia e il parto può essere vissuto come un’esperienza positiva, e NON per forza come un’esperienza traumatica.

E ho vissuto il parto in tutta la sua potenza

Questa nuova consapevolezza, l’esperienza trasformativa vissuta in prima persona e il continuo confronto con donne che invece hanno avuto esperienze di parto tutt’altro che positive – perché subite anziché vissute da protagoniste – mi hanno portata a desiderare un’esperienza di nascita positiva e gratificante per ogni donna e e la sua creatura.

Ed è così che ho sentito il richiamo ad accompagnare le donne, lungo il percorso della maternità, per aiutarle a riconnettersi con il proprio sentire più autentico e fare scelte informate e consapevoli.

E ritrovare fiducia nelle proprie capacità innate di Donna e di Madre.