Quando ho scelto di vivere le mie gravidanze e i miei parti fuori dall’ospedale, sapevo che per molti poteva sembrare una decisione folle. "E se qualcosa va storto?", "Ma non hai paura?", "Non è più sicuro in ospedale?". Domande su domande, tutte guidate dalla paura, tutte con il sottotesto che mi diceva che la mia scelta non era quella "giusta".

Ma il punto non era fare la scelta "giusta" per gli altri. Il punto era fare la scelta giusta per me.

Non è stata una decisione impulsiva, né una presa di posizione contro qualcosa. È stato un percorso fatto di ascolto profondo, di ricerca, di confronto con me stessa e con chi poteva davvero accompagnarmi in questo cammino. Ho imparato a distinguere ciò che veniva dall’esterno—le aspettative, le opinioni, i condizionamenti—da ciò che sentivo dentro di me. Ho capito che la sicurezza non era solo un protocollo medico, ma anche una questione di fiducia in me stessa, nel mio corpo, nella mia capacità di dare alla luce.

Ed è proprio questo che porto nel mio lavoro con le donne.

Non ho risposte preconfezionate da darti, perché la risposta giusta è solo dentro di te. Ma so quanto possa essere difficile sentirla, tra il rumore delle informazioni contrastanti e le mille voci che ti dicono cosa dovresti fare. Il mio intento è accompagnarti in questo processo di scoperta, aiutarti a fare chiarezza tra ciò che è davvero tuo e ciò che viene dall’esterno, sostenerti mentre costruisci la tua sicurezza e fiducia nelle scelte che senti autentiche.